mamy:
si anche tuo fratello si sente(al telefono) con una “donna”(ahhhhh!) di roma…
ma… anche presupporrebbe una dietrologia del “si so bene che tu”, “già so”, “sappiamo tutto!” “so che quando ti telefono ed è occupato stai parlando con “quella””…
ma quella cos’è? una “donna” (ahhhhhhh!)
ciò implica un impegno mentale a perdere, svincolato dalla corporeità, che è più affine al teatro, la radio, al gioco di prestigio, l’onirico onanismo, che non al “sentirsi” con qualcosa o qualcuno, è come parlare, scrivere a dio, la madonna, non importa che ti rispondano è una questione di fede o transistors scoppiati.
Ma, tutto quest’affanno dietro ad uno scranno seduti per fare aggratis il centralinista, con una “donna” (ahhhhhhh!) scriversi, magari con chat, skype, msn… il marito cornuto(è cornuto per costituzione il marito)(la moglie è uguale, contesti, ruoli intercambiabili) scopre l’inganno virtuale ed attua un realtà legale, soldi, cose, case, bambini, cani(“oggetti” ormai sovrapponibili) alimenti, perchè… si! Stanno, ‘sti qua, a mangiare da mane a sera, è un lavoro quello del consumatore, anzi Il lavoro. Il posto di lavoro è necessario per poter adempiere all’impiego principale di consumatore, ingozzato, obeso, compratore di cose, che “scoprita” la puttanaccia al pc(o dietro, di fianco, sopra), causa conscia di tutti i suoi mali mentali, senza neanche guardare se dall’altra parte ci fosse anima viva, un folletto, la madonna; deve, si sente infermamente, gravato dall’onere ed onore di fare il cornuto e o marito e dunque mettere in moto un’altra macchina per fare(devolverli schizofrenico shoppinghista sciovinista) soldi, comprare cose, spostare oggetti(figli, cani, televisore al plasma) da un appartamento ad un altro, poi si ricomincia con un altra bambol(o)a gonfiabile che, nella simulazione, è colpevole a volte di apparire un po’ reale, acquisire vita propria; il cornuto dunque, consumatore(magari va, risentito, dal rivenditore o dal dottore) rimette in moto la macchina oggettivante e vende il presente al miglior pretendente(avvocato, altro cornuto reale o virtuale, l’idraulico, l’elettricista, lo shampista centralinista, il dottore).
se mi devo sentire parlo col cane
al massimo vado
dallo
shampista
il meccanico,
il commercialista,
dal patronato
dallo
psicanalista…
l’importante è
che sia uno che quando (gli) parli…
taccia
(e quando vai via te ne dice di tutti i colori).
mi regali quella tela gigante colla tua faccia che tenevi in cucina, tra il tavolo e la credenzina di papà? daaaaaai…
perchè dovrei(chi sei).
sapessi
se vorrai, avrai certo altri canali per entrare in contatto.
non posso, non sono ancora passati vent’anni.
è morto.
e poi chi avesse paura d’esporsi è perchè s’aspetta il rifiuto e… in effetti a casa mia non se la passerebbe di lusso un “gatto”… figuriamoci il micio col trucco, subito in bocca ad uno dei 2 mostri 😉
(ed è periodo di fame nera… statt’accoooooorta)
ma che paura di esporsi.
mi sono già abbastanza esposta, tant’è che conosco casa tua.
solo che rispetto le tue ultime volontà, “telefonami tra vent’anni”.
grazie.